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‘Solamente salvaguardando i diritti dell’uomo possibile l’incontro tra cristiani e marxisti’ |
Questo e il testo di un’intervista pubblicata dal Popolo Lombardo, periodico della DC, durante uno dei soggiorni milanesi del nuovo Papa. Il cardinale Karol Wojtyla, ha svolto una relazione molto chiaro ed approfondita sui documenti del Concilio Vaticano II; soprattutto sul divinitatis umanae. che tratto l’inviolabilità del diritti dello Spirito Umano. La difesa dei diritti dell’uomo è uno dei compiti dell’evangelizzazione: questo e il succo del messaggio sinodale e i destinatori di tale messaggio sono tutti coloro che esercitano il potere, e che lo divulgano; quelli che distruggono i diritti dell’uomo, come gIi abortisti, i terroristi, gli squadristi e quelli che assistono In silenzio a tali violenze’. Dopo tale chiarimento, il cardinale polacco ha elencato alcuni punti fondamentali dei diritti dell’uomo: diritto alla vita, diritto di nutrimento, strettamente legato al primo e per il quale il governo deve intervenire con giustizia e veri aiuti (soprattutto per le popolazioni che ancora muoiono di fame), diritti socio economici, diritti politici e culturali e infine diritti alla liberta religiosa. Nel Sinodo del 1970 sono stati messi in primo piano i diritti socio economici, mentre nell’ultimo del 1974 si e trattato il grave problema degli ultimi elencati. Sul diritto alla libertà religiosa Wojtyla ha insistito molto, dichiarando che gli esseri umani debbono essere immuni dalla coercizione di qualsiasi persona e liberi di esprimere e professare la propria religione. Due concetti, dunque: uno negativo, liberta da e uno positivo liberta di.
Compito della potesta civile e di favorire la liberta religiosa, difenderla, ma senzo interferire nelle sue decisioni; d'altra parte, tra i diritti dell'uomo c'e anche quello di associarsi: se esiste sul piano politico, deve esistere anche su quello religioso. Lo slogan che la religione e un fatto privato, intimo del cittadino - ha dichiarato poi il cardinale Wojtyla - e una scappatoia intellettuale, che confina la religione ad un fatto puramente esteriore: e un attentato alla sua liberta. Il messaggio del Sinodo e chiaro: occorre eliminare tutte le forme di discriminazione. Ci deve essere liberta di costruire edifici, di tenere o allontanare i propri ministri, di amministrarsi; di insegnare e testimoniare pubblicamente, a voce o per iscritto, la propria dottrina. Anche la Chiesa ha diritto all'autodifesa: e una rivoluzione personalistica' ha detto Wojtyla, e poi, ancora: La Chiesa e il carattere trascendete delle persone umane; con cio non solo vuole esprimerlo, ma anche salvarlo questo suo segno trascendente.
A questo punto e intervenuto il pubblico. Da una parte se e avutolo sfogo, del gruppo Comunione e Liberazione, che ha dichiarato che i Cattolici italiani non sono uniti come quelli polacchi; che, forse perche non hanno avuto tutte le loro difficolta, sono fiacchi e privi di entusiasmo e si vedono sottrarre ogni giorno nelle scuole, nelle fabbriche, nelle comunita la liberta religiosa senza saper e poter reagire; dall'altra c'e stato chi ha dubitato di questa unione dei cattolici polacchi, che e frazionata de nuove correnti, e della loro liberta di culto. Se tale liberta esistesse veramente, allora perche nelle biblioteche polacche (tutte statali) non si trova un solo libro religioso, un solo Vangelo? Il Cardinale a questa domanda e piuttosto imbarazzato, poi, ha ammesso soltanto che il mantenere la loro liberta di adesso e una certa unione, e costato, costa e costera ancora molto. Infine, al classico ed immancabile interrogativo se e possibile una communione fra cristiani e marxisti, l'Arcivescovo Wojtyla ha intelligentemente risposto che 'si, e possibile, ma solo e proprio salvaguardando i diritti dell'essere umano', riallacciandosi da lui scelto come argomento di conferenza proprio perche imperniato sul valore piu importante dell'uomo: la sua liberta, dignita umana e soprattutto spirituale.
M. Cristina Giongo |
Il console polacco: E uno choc, siamo felici
II console polacco a Milano, Eugenio Piero Krawczyk, ha detto: "Siamo tutti sorpresi e felici, la notizia è stata per noi uno choc". A sua volta, Aldo Aniasi, presidente dell'associazone "Amici della Polonia", ha dichiarato: La sua lunga devozione a Paolo VI conferma Ia continuità della Chiesa sottolineata anche dal nome assunto. Il superamento della crisi della Chiesa cattolica in Polonia è anche il frutto dell'equilibrio del cardinale Wojtyla, della sua mediazione e del suo spirito ecumenico. L'universalità della Chiesa dall'elezione di un Papa non italiano esce consolidate’. |